giovedì 24 ottobre 2013

Il nuovo regolamento motore per la Formula 1 - 2014 - seminario alla Federico II di Napoli


Si riceve e volentieri si pubblica l'invito al seminario sulle normative relative al Motore di Formula 1 che entreranno in vigore nel prossimo campionato di F1 (2014).  Relatore del seminario sarà l'ing. Daniele Zecchetti, responsabile "sistemi avanzati motore" di Ferrari F1. 
Il seminario si terrà a Napoli all'interno della sede di piazzale Tecchio dell' Università degli studi di Napoli Federico II (quella che era la sede della facoltà di Ingegneria prima dell'ultima riforma), aula Scipione Bobbio, I piano.   
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venerdì 28 giugno 2013

Concorso CNR 2013 - come compilare la domanda, FAQ e link dal sito ANPRI

Come supporto ai tanti ricercatori e tecnologi del CNR che stanno facendo domanda per il concorso per titoli  ai sensi dell'art. 15 comma 5 del CCNL 2002 - 2005 a primo ricercatore (117 posti - qui il bando) , dirigente di ricerca (80 posti - qui il bando), primo tecnologo (16 posti - qui il bando) e dirigente tecnologo  (6 posti - qui il bando), l' ANPRI (Associazione Nazionale Professionale per la Ricerca) ha raccolto una serie di strumenti utili, chiarimenti, FAQ e link utili per chi deve compilare la domanda ed intende partecipare al concorso che scadrà il 22 luglio 2013 e che - si ricorda- interessa ricercatori che abbiano requisiti e titoli posseduti al 31 dicembre 2009.

martedì 28 maggio 2013

Con Luca Parmitano nello spazio sulla ISS anche un esperimento progettato a Napoli

Domani 28 maggio 2013 partirà dal cosmodromo di Baikonur a bordo della Sojuz Luca Parmitano  per la prima volta verso la stazione spaziale ISS: entrerà nella storia italiana in quanto sarà il primo astronauta tricolore ad effettuare una "passeggiata spaziale".

Nella missione "Volare" che porterà l'astronauta siciliano nello spazio  ci sarà anche un po' di Napoli.  Come già anticipato su alcuni siti di settore e sulle pagine di ASI, CIRA ed ESA,  come appreso qualche giorno fa anche dal Tg2 (qui il servizio), durante la prossima missione spaziale cui parteciperà Parmitano verranno effettuati una serie di test ed esperimenti su combustibili in condizioni di microgravità progettati e coordinati dall'Istituto Motori del CNR di Napoli. In particolare, come si apprende sfogliando la pagina della NASA relativa all 'ICE (Italian Combustion Experiment), questo il nome dell'esperimento napoletano che sarà effettuato in orbita intorno alla Terra, il progetto coordinato dal dott. Patrizio Massoli (principal investigator), con l'ausilio della dott.ssa Raffaela Calabria, sarà incentrato sullo studio dell'evaporazione e della combustione di goccioline di biocombustibili di ultima generazione o di loro surrogati fondamentali.  L'esperimento fa parte di una serie più ampia di test che rientrano nel progetto denominato FLEX-ICE-GA (acronimo di Flame Extinguishment Experiment Italian Combustion Experiment for Green Air ) cui partecipano scienziati americani ed italiani, attraverso l'ASI e, appunto, l'Istituto Motori del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

venerdì 15 marzo 2013

Auto elettrica - quanta CO2 emette rispetto a un'auto tradizionale?


Nissan Leaf in ricarica durante l'E-Day a Napoli

Un articolo apparso pochi giorni fa sul Wall Street Journal e ripreso quasi integralmente dall'italiano Corriere della Sera riaccende la polemica sull'utilizzo della dizione "emissioni zero" accanto alle auto elettriche. 
Se da una parte l'autore dell'articolo, Bjorn Lomborg, è famoso per le proprie posizioni contro il protocollo di Kyoto e che tendono a ridimensionare i rischi legati al riscaldamento ambientale dovuto all'effetto serra, il che rende quanto meno "di parte" l'articolo pubblicato sul prestigioso quotidiano statunitense, alcune valutazioni sulle emissioni di anidride carbonica delle auto elettriche vanno fatte ed un confronto, anche se basato su dati statistici e stime, può essere effettuato. 
in un ciclo di vita della macchina vanno sicuramente tenuti in considerazione due differenti fattori di produzione di CO2 legati rispettivamente a
  • costruzione del veicolo
  • utilizzo/funzionamento del veicolo
E' un dato non tascurabile che, a causa soprattutto della presenza delle batterie al litio, un'auto elettrica esce dall'autosalone avendo già prodotto molta più CO2 rispetto alla "cugina" tradizionale con motore alternativo, che sia ad accensione comandata o per compressione.
Se infatti, in base a quanto pubblicato sul WSJ basandosi sui dati relativi al mercato americano, si può definire che il quantitativo di CO2 prodotto in fase di costruzione di un'auto tradizionale alimentata con combustibili fossili è circa il 17% di quello dell'intero "ciclo vita", per le auto elettriche questo valore è pari a circa il 50% e DOPPIO, in termini assoluti, rispetto alle altre auto:

When an electric car rolls off the production line, it has already been responsible for 30,000 pounds of carbon-dioxide emission. The amount for making a conventional car: 14,000 pounds. [WSJ]
 ovvero circa 14,6 tonnellate di CO2 per produrre un'auto elettrica a fronte delle 6,3 tonnellate per un'auto classica.
La differenza ovviamente è su quel che accade dopo... su strada.
Le emissioni di CO2 per chilometro dipendono dalla dimensione della macchina, dalla cilindrata del motore e dal rendimento di quest'ultimo, oltre che dal percorso medio.
Sul Sole24ore è possibile utilizzare una tabella in cui sono riportate le emissioni di CO2 per chilometro di tutte le principali automobili in commercio.
Volendo prendere come riferimento la Nissan Leaf, sul sito ufficiale del costruttore, fra le FAQ,  è indicato che il "costo di ricarica" di questa vettura elettrica è di circa 4 centesimi di euro per chilometro, considerando un costo del kWh pari a 0,24 €, il che si traduce in un "consumo energetico" di 0,167 kWh/km. 
Da dati ISPRA (fonte rapporto ISPRA 2011) per quanto riguarda l'Italia, il fattore di emissione di anidride carbonica per la produzione energetica nazionale, considerata la presenza delle fonti rinnovabili,  è di circa 410 gCO2/ kWh.
Accoppiando pertanto questi dati a quelli forniti dal costruttore, una Nissan Leaf emette in atmosfera circa 68 grammi di CO2 a chilometro.
Continuando a seguire il confronto suggerito dal costruttore, una Nissan QASHQAI 1.5 dci DPF emette in atmosfera (fonte IlSole24Ore) 146 grammi di CO2 a chilometro. 
Considerando, ad esempio, un ciclo vita di un'automobile in 100.000 km, superiore a quello ipotizzato da Lomborg,  il risultato è il seguente
  • auto elettrica        6,8  tonnellate di CO2 prodotte
  • auto tradizionale  14,6 tonnellate di CO2 prodotte
cui va aggiunto il dato riguardante le tonnellate di CO2 emesse in atmosfera per costruire una singola autovettura.  Se il dato proposto da Lomborg fosse adatto alla tipologia di automobile presa in considerazione,  il risultato sarebbe il seguente :
  • auto elettrica:       6,8 + 14,6 = 21,4 tonnellate di CO2 prodotte
  • auto tradizionale   14,6+6,3   = 20,9 tonnellate di CO2 prodotte
con un "punto di pareggio" in tal senso raggiungibile solo a partire dai 106500 km percorsi.

 Pertanto una valutazione fatta partendo esclusivamente dai dati forniti dai costruttori dimostrerebbe che con l'attuale sistema energetico nazionale in Italia è ben poco conveniente da un punto di vista di emissioni di CO2 utilizzare auto elettriche al posto di quelle tradizionali. 
Allo stesso modo un utilizzo accoppiato di auto elettrica e fonti rinnovabili o generazione distribuita per ricaricare le batterie permetterebbe di abbattere notevolmente il valore sopra riportato e di rendere l'auto elettrica realmente a basse emissioni di CO2. 
La grande differenza fra auto elettrica e tradizionale è nella localizzazione della fonte di emissioni.  Anidride carbonica e soprattutto inquinanti emessi in atmosfera sono infatti localizzati nelle grandi centrali termoelettriche per quanto riguarda le auto elettriche, mentre in loco, dove l'auto circola, non vi  è emissione alcuna.  Se questo non comporta alcuna differenza per quanto riguarda la Nazione nel suo complesso, può significare meno inquinanti nelle grandi città, soprattutto, ma non solo, in termini di PM10.
 La discussione pertanto sulla presenza delle auto elettriche come punto fondamentale dei progetti di mobilità sostenibile è ancora aperta.

venerdì 1 febbraio 2013

Napoli smart city e bike day: due incontri a febbraio

Bici come parte della mobilità sostenibile (in foto Gianni Bugno e Alex Zanardi)
 Nell' ambito dell'ampia discussione su smart city e mobilità sostenibile, si segnalano due eventi che si terranno a Napoli il 15 e 16 febbraio 2013. Il 15 febbraio 2013 si terrà il primo infoday Napoli Smart City dalle ore 10.00 in poi presso la sala della giunta di Palazzo San Giacomo.  Dal sito ANEA info su modalità di iscrizione, scopi e partecipanti:
L'incontro ha l'obiettivo di illustrare le modalità di fruizione dei nuovi incentivi statali, previsti dal Decreto Sviluppo, destinati ad Enti pubblici e privati che intendono acquistare veicoli a basse emissioni. All'incontro, previsto nell'ambito della giornata dedicata al risparmio energetico "Mi Illumino di Meno", parteciperanno: Tommaso SodanoVice Sindaco e Assessore all'Ambiente del Comune di Napoli, Vincenzo ZezzaMinistero dello Sviluppo Economico - Dirigente Divisione IX - politiche industriali settore automotive (Direzione Generale Politica Industriale e Competitività), Paola Belardini Direttore Istituto Motori del CNR e Michele Macaluso Direttore ANEA.
Il giorno 16 febbraio si terrà il "Bike day", giornata dedicata alla mobilità sostenibile, con esposizione e possibilità di provare biciclette convenzionali ed a pedalata assistita.  L'evento, organizzato da Anea e dal comune di Napoli ed a cui parteciperanno le imprese che si occupano di mobilità ciclistica ed elettrica, si terrà nell'area pedonale di via Luca Giordano dalle ore 9.00 alle ore 15.00.  Saranno predisposti anche stand espositivi che anticipano il "mobilitymed, che si terrà ad aprile nell'ambito dell'oramai consueto Energymed.  

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mercoledì 30 gennaio 2013

La banca dati fedoa (tesi dottorato) ancora irraggiungibile causa virus

Fedoa,  il catalogo on line liberamente accessibile delle tesi di dottorato discusse nel principale ateneo di Napoli, la Federico II, è ancora irraggiungibile, dopo essere stato oggetto di attacco informatico, come segnalato già il 9 gennaio scorso dal centro di ateneo per le biblioteche. Chi prova ad accedere alla pagina ancora oggi infatti riceve la segnalazione di pericolo da parte di google che indica presenza di malware sulle pagine di fedoa.unina.it.  Ovviamente tutte le tesi di dottorato i cui link sono stati pubblicati su questo blog sono al momento irraggiungibili. 
Davvero curioso che qualche pirata informatico abbia voluto intaccare un archivio open.

venerdì 18 gennaio 2013

FIRB Futuro in ricerca 2013 - le date importanti, chi può partecipare, quale il finanziamento

Scadrà il 4 febbraio 2013 il nuovo bando FIRB "Futuro in Ricerca" riservato quest'anno a giovani ricercatori precari, altrimenti noti come "non strutturati".  Scopo di questo bando è - così recita la descrizione sul sito del MIUR -  "favorire il ricambio generazionale presso gli atenei e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, al fine di rafforzare le basi scientifiche nazionali, anche in vista di una più efficace partecipazione alle iniziative europee relative ai Programmi Quadro dell'Unione Europea, destinando a tale scopo adeguate risorse al finanziamento di progetti di ricerca fondamentale proposti da giovani ricercatori."
Le novità rispetto ai precedenti bandi FIRB Futuro in ricerca sono
  1. l'esclusione dei giovani ricercatori strutturati a tempo indeterminato dal bando 
  2. Una semplificazione nell'individuazione delle categorie, senza limiti di età intermedi e senza indicazioni relative al numero minimo di pubblicazioni.
  3. La presenza di una fase di preselezione con progetti sintetici
    Chi può partecipare
    Giovani ricercatori entro i 40 anni non strutturati presso università o enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR che abbiano i seguenti requisiti

    • linea d'intervento 1 (starting): giovani ricercatori che abbiano
      conseguito il dottorato o la specializzazione presso una Scuola di Specializzazione
      Universitaria (se antecedente al dottorato), da più di due anni ma da non più di
      sette anni rispetto alla data del bando;
    • linea d'intervento 2 (consolidator): giovani ricercatori che abbiano
      conseguito il dottorato o la specializzazione presso una Scuola di Specializzazione
      Universitaria (se antecedente al dottorato), da più di cinque anni ma da non più di
      dieci anni rispetto alla data del bando, e che, alla stessa data, abbiano già maturato
      un’esperienza almeno triennale di post-doc.
    • Fermo restando il limite massimo dei 40 anni, i limiti di sette e dieci anni dal dottorato possono essere incrementati di un anno per ciascun figlio o in caso di  leva militare/servizio civile
    Il finanziamento a quanto corrisponde
    Il MIUR cofinanzia il programma "Futuro in ricerca", nel limite massimo complessivo di € 29.526.800, al netto della quota per il funzionamento del CNGR e dei CdS,  per i compensi dei revisori operanti nella fase di valutazione di competenza MIUR, e per gli oneri relativi agli accertamenti finali di spesa, pari ad euro 913.200.
    Per ogni progetto ammesso a finanziamento, e per ogni unità operativa ad esso partecipante, il MIUR garantisce un finanziamento pari al 70% dei costi riconosciuti congrui, ad eccezione dei costi relativi ai contratti dei responsabili di unità, finanziati al 100%. Il finanziamento è assegnato ai progetti garantendo, per ogni settore,  una quota di risorse così definita:
    SETTORE LS                                      euro 11.810.720
    SETTORE PE                                      euro 11.810.720
    SETTORE SH                                     euro   5.905.360
     Nell'ambito di tale ripartizione, per ogni settore ERC, sono riservate le seguenti assegnazioni distinte per linea d'intervento:
    • "linea d'intervento 1 (starting)" - riserva di una quota minima di euro 2.500.000 per i settori LS e PE e di euro 1.250.000 per il settore SH;
    • "linea d'intervento 2 (consolidator)" -  riserva di una quota minima di euro 5.000.000 per i settori LS e PE e di euro 2.500.000 per il settore SH.
    Fonte: decreto ministeriale del 28 dicembre 2012 n. 956/ric  art 7 e 10


     Le date importanti:
    Entro le ore 12.00 del 4 febbraio 2013 - FASE DI PRESELEZIONE presentazione delle proposte "sintetiche"
    Entro il 12 aprile 2013 Giudizi dei revisori
    Entro le ore 17.00 del 7 giugno 2013:  PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DETTAGLIATI da parte dei PI (principal investigator - i responsabili del progetto) preselezionati in precendenza
    Entro il 21 giugno 2013, attestazione di disponibilità (rilasciata dal legale rappresentante di ogni università e di ogni ente pubblico di ricerca afferente al MIUR) alla stipula per chiamata diretta, in caso di successo nel presente bando, di apposito contratto coi PI o coi responsabili di unità di  ricerca che abbiano individuato la stessa università o lo stesso ente pubblico di ricerca come istituzione presso la quale svolgere il progetto di ricerca.
    Entro il 15 settembre 2013: Presentazione giudizi analitici da parte dei revisori 
    Entro il 22 settembre 2013 il MIUR formula tre graduatorie, una per ogni settore ERC, in base alle quali inizia la fase di audizioni per un numero di progetti tale da raggiungere (tenendo conto dei contributi richiesti nei progetti presentati al MIUR e degli eventuali ex aequo) un ammontare di risorse pari almeno al doppio delle quote stabilite.
    Entro e non oltre il 27 ottobre 2013, ogni CdS  trasmette al MIUR  la graduatoria dei progetti,



    Approfondimenti
    Il decreto
     Istruzioni e suggerimenti per la redazione delle proposte

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