giovedì 30 settembre 2010

FIRB Futuro in ricerca 2010: il nuovo bando ed alcune considerazioni

EDIT: in data 26 ottobre sono stati modificati sia i termini ultimi per la presentazione dei progetti che i limiti di età relativi alle linee di intervento.

E' stato pubblicato in data 27 settembre il nuovo bando FIRB "Futuro in ricerca" dedicato ai giovani ricercatori, italiani o comunitari, strutturati e non, che operano nelle università ed enti di ricerca italiani. Sul sito internet del "vecchio" bando FIRB, sul quale si è già ampiamente discusso in questo blog,  sono già pubblicati scadenze, moduli e FAQ.   Il finanziamento massimo del FIRB sarà di 50 milioni di euro.
Sono numerose le novità introdotte per questo secondo FIRB dedicato ai "giovani" (giovani sulla carta in molti casi), che di sicuro scateneranno non poche polemiche.  
Le linee di intervento passano da due a tre:
  1. dottori di ricerca italiani o comunitari, non  strutturati presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR, che non abbiano compiuto il 32° anno di età alla data di scadenza del presente bando e che, alla stessa data, abbiano conseguito il dottorato di ricerca  da più di  2 anni e  da meno di  6 anni;
  2. dottori di ricerca italiani o comunitari, non  strutturati presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR,  che non abbiano compiuto il 36° anno di età alla data di scadenza del presente bando e che, alla stessa data, abbiano conseguito il dottorato di ricerca da più di 6 anni e da meno di 10 anni;
  3. a giovani docenti o ricercatori che non abbiano compiuto il 40° anno alla data di scadenza del presente bando, già strutturati presso gli atenei italiani, statali o non statali, e gli enti pubblici di ricerca afferenti al MIUR.
 Va scritto che, qualora i candidati siano in possesso di diplomi di scuole di specializzazione, l'età massima verrà spostata in avanti del numero di anni di durata della scuola.
La seconda grande novità riguarda l'introduzione di un limite minimo di pubblicazioni pubblicate:

I dottori di ricerca rientranti nella Linea di intervento 1  debbono avere almeno tre pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.
I dottori di ricerca rientranti nella Linea di intervento 2  debbono avere almeno sei pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali.

E' precisato inoltre che
Saranno considerate prioritarie  le tematiche relative alle energie alternative e/o sostenibili, all'agricoltura e ambiente, al patrimonio artistico-culturale e ambientale, alla mobilità sostenibile, all'homeland security, alla salute e alle scienze della vita, ritenute strategiche per l'economia nazionale.

Sfogliando il bando, si nota che chi ha ottenuto un punteggio pari o superiore a 38/40 nel precedente bando ma NON ha ottenuto il finanziamento avrà diritto a tre punti aggiuntivi nel limite dei 25 disponibili  per la qualificazione scientifica del coordinatore.

Le scadenze:
Alle 17.00 del 15 novembre 2010 scade la presentazione delle domande B.
Alle 17.00 del 23 novembre 2010 scade la presentazione delle domande A.

Chi scrive è alquanto perplesso da alcune forti differenze di trattamento che emergono dal bando:
1) i ricercatori precari hanno un limite minimo di pubblicazioni su rivista da presentare per partecipare e quelli strutturati no. 
2) I ricercatori precari che hanno compiuto 32 anni nel 2010 o durante l'anno precedente ma che hanno conseguito il dottorato di ricerca da meno di sei anni sono di fatto tagliati fuori, a meno che non abbiano seguito corsi di specializzazione a pagamento, qualora la tipologia di corsi di laurea lo preveda (medicina, giurisprudenza ma non ingegneria).

Entrambe le novità sono alquanto curiose, dato che si tende a dare un vantaggio enorme per tutti i ricercatori "giovani" strutturati, che possono partecipare senza vincoli di pubblicazioni scientifiche in riviste internazionali ed essendo considerati giovani anche alla soglia degli 'anta'
Fra l'altro, conti alla mano, numerosi giovani ricercatori nati a cavallo del 1977 e1978 (ovvero quanti hanno compiuto 32 anni nel 2010) sono quasi tagliati fuori dalla matematica.
Per quanti abbiano sostenuto una laurea quinquennale in ingegneria infatti appare quasi impossibile rientrare in tali parametri: significherebbe infatti aver sostenuto la discussione della tesi di dottorato a 25/26 anni, ovvero essersi laureati fra i 22 ed i 23 anni e nello stesso anno accademico aver iniziato il corso di dottorato.  
Ovviamente il sottoscritto rientra in questo limbo e non potrà partecipare al bando.

edit: Ho scritto, su consiglio di altri colleghi, al ministero per segnalare quanto sopra riportato.
La risposta che ho avuto conferma che alcune categorie intermedie possano di fatto essere "svantaggiate" in alcuni casi.  

giovedì 9 settembre 2010

Test di orientamento a ingegneria: il disastro dei risultati

Sono oramai presenti da qualche giorno sul sito ufficiale della facoltà di ingegneria di Napoli i risultati di quelli che sono chiamati "test di orientamento" o "test di autovalutazione per l'iscrizione" ma che in realtà costituiscono un test di preselezione per chi voglia iscriversi ad ingegneria, dato che di fatto chi non partecipa al test o non lo supera è obbligato a partire con un debito formativo in matematica definito OFA (obbligo formativo aggiuntivo), il che significa partire già con una penalizzazione in termini di tempo da dedicare agli esami veri.
Analizzando velocemente i dati pubblicati appare evidente che una percentuale impressionante degli aspiranti iscritti ad ingegneria ( quasi il 30% ) potrà sostenere l'esame di analisi matematica solo dopo averne sostenuto uno aggiuntivo.  Ben 936 ragazzi fra i 3428 che hanno consegnato il compito sono risultati infatti deficienti in matematica e non potranno sostenere l'esame di analisi matematica I finchè non avranno azzerato il debito, al pari di quanti si presenteranno ad inizio corsi senza aver partecipato al test.


Sinceramente chi scrive ritiene che questi test siano un primo inutile ostacolo che si pone dinanzi agli studenti  e che si sia persa l'iniziale valida funzione: far sì che l'aspirante studente in ingegneria si renda conto delle difficoltà e sappia valutare da sè se sia il caso o meno di iscriversi, senza però appesantirne il cammino universitario qualora decida di farlo.

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